martedì 21 giugno 2011

La verità è sia relativa (ciò che sappiamo), sia assoluta (ciò che non sappiamo)

La verità è sia relativa (ciò che sappiamo),

sia assoluta (ciò che non sappiamo)

 

   "Ma se in Occidente possiamo fare a meno di maestri Zen, a maggior ragione potremmo fare a meno di preti. Il prete si pone tra l'uomo e Dio. Egli può essere un intermediario che trasmette la grazia, ma può anche essere un individuo ambizioso che per un fine qualunque si intromette e si frappone tra l'uomo e l'Illuminazione, ostacolando il cammino. Il prete dello Zen sta in noi; non ha un Dio cui pregare o eseguire riti, non un Dio cui chiedere grazia per i suoi simili (i quali forse son già di per sé illuminati anche più d'un prete). Nel traversare l'ultimo valico, occorre disfarsi anche del Buddha - cioé, del Buddha come concetto nella nostra mente.
    Il Buddismo non ha un Papa, non ha una capitale, non ha una Bibbia inalterabile cui chinarsi; ed è certo dovuto, in parte, a questo fatto che il Buddismo è la religione più tollerante che sia mai esistita. Nessun Buddista ha mai bruciato il corpo del suo vicino per il bene della sua anima (che del resto non esiste), né v'è mai stata una guerra, tanto meno una guerra 'sacra' (espressione che è una bestemmia) combattuta in nome del Buddismo. Esso ha sempre insegnato che la verità è sia relativa (ciò che sappiamo), sia assoluta (ciò che non sappiamo). E quindi non si atteggiò mai ad unico detentore del vero e mai attaccò altri credenti di opinione diversa."

Christmas Humphreys (1901-1983)