Follia delle suggestioni
da "Nan hua zhen jing" di Chuang-Tzu [Zhuāngzǐ] IV-III secolo a.c.
"...e la massa fa suo questo verdetto docilmente, ognuno immaginando
di averlo emesso egli stesso. Si dica a questa gente che il giudizio che
adottano non è il loro, che gli è stato suggerito; e si inalbereranno,
considerandosi offesi. La stessa cosa succede nella maggior parte dei
casi, per la maggior parte degli uomini.
Quasi tutti hanno
assorbito le idee che hanno, già tutte ben confezionate, e per tutta la
vita vanno dietro alle opinioni di altri. Parlano nello stile del
momento, si vestono secondo la moda del tempo, non perché seguano un
principio, ma per fare come gli altri. Imitatori servili, dicono sì o no
a seconda di come sono stati suggestionati, e credono di esser stati
loro a convincersi di ciò che hanno fatto.
Ma non si tratta
piuttosto di follia? E di una follia insanabile, [per di più], dal
momento che gli uomini non hanno il minimo sospetto di essere affetti da
questa mania di imitazione. E una follia generale, giacché è tutto
l'impero che da tale manìa è contagiato. Per la qual ragione sarebbe
proprio inutile se io cercassi di riportare gli uomini sul cammino
dell'azione personale spontanea, scaturente dal Sé, da quello che è
l'istinto [naturale] di ciascuno. Ohimè!
La musica nobile lascia
indifferenti i villici, mentre una grossolana canzone li fa andare in
brodo di giuggiole. Allo stesso modo, i pensieri elevati non entrano in
animi imbottiti di idee volgari. Il rumore di due tamburi di coccio
sovrasta il suono di una campana di bronzo. Come [dovrei] fare per farmi
ascoltare dai pazzi che popolano l'impero? Se sperassi di riuscirci,
sarei matto anch'io. Per cui, li lascerò che facciano, senza ingegnarmi
per rischiarargli le idee.
Nessuno di loro, del resto, se la prenderà; giacché sono affezionati alla loro comune follia. "
Nessun commento:
Posta un commento